Fri, 10 December 2021 - By Marco Biagioli and Erica Melargo
In un epoca in cui si sente spesso parlare di produttività, è interessante comparare due prospettive interessanti, ma tra loro distanti: la regola 80/20, o legge di Pareto, e il perfezionismo.
A partire dalla constatazione che l’80% dei territori italiani era di proprietà del 20% della popolazione, Vilfredo Pareto intuì che questa relazione potesse essere estesa anche ad altri settori (https://www.huffingtonpost.it/chris-freytag/regola-8020_b_15407412.html). In poche parole, questo principio afferma che il 20% delle cause è responsabile dell’80% degli effetti o che il 20% degli sforzi determina l’80% dei risultati. Applicato alla propria vita, questa relazione suggerisce che basta impegnarsi poco per ottenere risultati considerevoli.
Dall’altro lato c’è invece il perfezionismo, quella tendenza che porta a voler alzare sempre di più l’asticella, a puntare sempre al miglioramento delle cose.
A questo punto ti chiederai: quale prospettiva adottare? Per quanto stia a te scegliere quale approccio faccia al caso tuo, è necessario sottolineare che il principio di Pareto e il perfezionismo sono due concezioni che implicano due diverse visioni del processo e del risultato.
Mentre il perfezionismo consiste nel voler costantemente incrementare la propria performance senza accontentarsi, la legge dell’80/20 sembra verosimilmente suggerire di impegnarsi quel minimo necessario per raggiungere l’80% di risultato. Ma si può pensare di aver conseguito un obiettivo se è stato completato “solo” l’80%? Oppure è consigliabile fare del proprio meglio a prescindere dal risultato che si riuscirà ad ottenere? Per quanto ti riguarda, preferisci limitarti a fare il minimo indispensabile oppure ti impegni il più possibile per il raggiungere i tuoi obiettivi? Ti accontenteresti di conseguire l’80% del risultato o vorresti di più?
Fatti guidare da queste domande per comprendere quale prospettiva adottare nella tua vita.