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E tu cosa aspetti?

E tu cosa aspetti?
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Tue, 8 February 2022 - By Marco Biagioli and Erica Melargo

Conosci te stesso! Esci dalla comfort zone!

Good morning everyone!

La comfort zone, questa (s)conosciuta!

Avete capito no di cosa si tratta? La situazione per cui la persona trova un senso di familiarità, è a suo agio, non prevede turbamenti né stress né ansia visto che è in pieno controllo della situazione.

Sembra descrivere la situazione tipica per cui siamo sul divano in casa, con l’aperitivo, lo stuzzichino, che guardiamo Netflix o la nostra serie TV preferita.

E andiamo a lavoro tranquilli, è sempre la stessa storia, come fare la spesa, andare al ristorante in quel posto, andare al cinema in quest’altro, portare l’auto a riparare dallo stesso carrozziere.

 

Spesso però questa comfort zone può anche intendersi come il meglio che possiamo avere in una situazione negativa, come il male minore, il meno peggio. In inglese si usa l’espressione better the devil you know, quindi meglio il diavolo che conosci, che peggio.

 

Nelle scorse “puntate” vi abbiamo parlato di disciplina, di pratica, delle onde del mare che continuano a infrangersi sulle coste, della costruzione del nostro presente e quindi del passato e del futuro in prima persona!

E la comfort zone in questa prospettiva è un qualcosa che aiuta a tenerci vivi, a vivere pienamente la nostra esistenza, a realizzarci?

No! No! No!

Siamo davvero cattivi.

Ma è necessaria una svolta, la nostra missione consiste nell’indicarvi la via, nel salvarvi!

 

Pretendere di muoversi sempre su un terreno stabile, battuto e setacciato più volte, senza segreti ormai più per noi, è negativo. Da questa situazione bisogna puntare a crescere, migliorarsi, volere raggiungere un obiettivo. E questo lo si può fare solo uscendo dalla zona di comfort.

 

È una questione spesso di abitudini. Come succede per chi ha appena iniziato l’università, è un po’ titubante, non sa come studiare per gli esami, come affrontarli; e chi invece è da un paio di anni che vi è iscritto e ormai ha ingranato e allenato; e chi infine è da anni che ha finito l’università e non si ricorda neanche come faceva un tempo. Chi ha appena iniziato e chi ha terminato da un po’ non hanno o hanno perso l’abitudine di affrontare gli esami. Ma la riacquisteranno presto nel momento in cui si impegnano per il loro obiettivo.

Dovranno uscire dalla loro zona di comfort e iniziare ad affrontare di petto il disagio che ciò comporta, per potere progredire nel proprio percorso.

Gli esperti dicono che nel momento in cui usciamo dalla zona di comfort vi sono altre due zone, quella di learning e quella di panico. Usciamo pian piano dal comfort e cerchiamo intanto nonostante il disagio una nuova zona che è di apprendimento. Questa ci permette di migliorare le nostre capacità.

E pian piano l’ansia scomparirà e questa diventerà una nuova zona di comfort. Quello che ci sembrava inarrivabile, ci faceva sentire incerti e spaventati, oggi è diventato normale e familiare. E ora possiamo passare alla zona di panico che ora è diventata a sua volta di apprendimento.

 

Nell’altro caso la nostra zona di comfort può essere legata a situazioni che ci fanno soffrire, ma che, nonostante ciò, ci piacciono perché ormai sono familiari, il nuovo ci potrebbe portare al peggio.

L’insicurezza e l’ignoto ci pongono in una gabbia.

Se proviamo a uscirne in realtà avremo dei ritorni positivi: possiamo fare nuove esperienze, conoscere nuove persone, apprendere nuove abilità e abitudini, trovare il coraggio di cambiare ciò che non va, vivere meglio.

E nel momento in cui abbiamo cercato di superare i nostri limiti ma abbiamo bisogno di stare nell’agio e sentirci al sicuro e protetti niente paura, non dobbiamo essere sempre produttivi e volti a imparare nuove cose, ma possiamo anche tornare a casa.

 

Spingendosi oltre i loro limiti gli esseri umani danno il meglio di sé stessi. Più si è disposti a sfidarsi più ci sentiamo a nostro agio nel fare nuove esperienze.

L’idea di fallire, la paura ci mette più a rischio di avere nel futuro tanti rimpianti e di essere infelici.

La vita poi è fluida. Chi avrebbe mai pensato scoppiasse una epidemia mondiale dall’oggi al domani? Uscendo dal comfort si sperimenta anche la flessibilità che è necessaria per affrontare gli imprevisti inevitabili della vita.

 

E tu cosa aspetti?

Conosci te stesso! Esci dalla comfort zone!

 

Written by
Marco Biagioli and Erica Melargo

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